La Strada del Radicchio: un itinerario del gusto da fare in bici

La Strada del Radicchio: un’occasione per percorrere in bici un itinerario all’insegna del gusto, pedalando lungo un percorso gastronomico nella zona produttiva tipica del radicchio trevigiano. Ma non solo: un’occasione per immergersi nel valore naturale, storico e culturale della regione veneta, alla scoperta delle sue ricchezze.

PARTENZA: Treviso

ARRIVO: Castelfranco Veneto

DIFFICOLTÀ: facile

LUNGHEZZA: 127 km

TEMPO: 3-4 ore in bici

MASSIMA SALITA: 150m

MASSIMA DISCESA: 127m

Itinerario

L’itinerario gastronomico della Strada del Radicchio congiunge Treviso a Castelfranco Veneto, passando per varie località e punti d’interesse.

  1. Si parte dal centro storico di Treviso e, seguendo il corso del fiume Sile, si attraversa Quinto di Treviso. Si prosegue per arrivare all’Oasi naturalistica del Mulino Cervara, una riserva naturale paludosa che si estende per 25 ettari ed è ospitata dal Parco Naturale Regionale del Fiume Sile.

  2. Il percorso continua tra radure e pioppeti, raggiungendo Morgano e poi Badoere.
    Qui, delimitato delle arcate settecentesche della Rotonda, si trova il mercato di prodotti agricoli e artigianali.

  3. L’itinerario conduce poi a Levada, frazione di Piombino Dese, dove si trova Villa Marcello: simbolo dell’arte palladiana e tra i migliori esempi di Villa Veneta.

  4. Il percorso prosegue verso nord, attraversando campi e orti che in autunno si colorano di rosso radicchio. Si giunge a Fanzolo, dove sorge Villa Emo: un’altra maestosa rappresentazione dell’arte di Andrea Palladio.

  5. Si prosegue poi verso ovest, in un territorio di importante valore paesaggistico: sono ancora visibili gli allineamenti stradali dell’antica centuriazione romana, dove col tempo l’agricoltura ha portato ad appezzamenti chiusi da siepi, vigne e alberi.
    Su questo sfondo si giunge a Castello di Godego, che ospita Villa Priuli e Villa Martini.

L’itinerario conduce alla tappa finale: Castelfranco Veneto, borgo circondato da una cinta muraria lunga 930 metri con annesse 6 torri originarie.

Cosa fare e vedere lungo la Strada del Radicchio

La Strada del Radicchio è ricca di cose da fare e vedere. Le attività da fare assolutamente, in quanto racchiudono il cuore e il significato del percorso, sono:

  • Visitare e assistere alla produzione della specialità locale

Nell’entroterra della Marca trevigiana vi sono numerose realtà aziendali che consentono di vedere l’intero ciclo produttivo del Radicchio trevigiano: come viene raccolto, lavorato a mano e di seguito confezionato.

  • Concedersi una degustazione
    Vi è la possibilità di degustare le specialità locali e prendere parte a buffet nelle aziende agricole, così da scoprire il vero sapore del Radicchio di Treviso IGP. Molte proposte a riguardo sono offerte dall’Associazione della Strada del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco: consorzio di produttori, operatori del settore, commercianti, ristoratori ed enti pubblici.

Tra le cose da vedere lungo il tragitto, invece, non può mancare:

  • L’Oasi naturalistica del Mulino Cervara (Santa Cristina di Quinto di Treviso)
    Inserita nel Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, a pochi chilometri da Treviso, si trova questa riserva di grande interesse naturalistico. Proprio per tale motivo è stata classificata come Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.): l’Oasi, racchiusa tra i corsi del fiume Sile e del torrente Piòvega, offre rifugio alla fauna selvatica e alla flora spontanea. Su questo sfondo, un mulino del XIV secolo gira ancora la sua ruota di legno, azionata dall’acqua del fiume.

  • Villa Marcello (Levada)
    La caratteristica villa veneta in stile palladiano ha origini cinquecentesche, con ampliamenti e decorazioni risalenti al Settecento. Il suo interno è adornato di affreschi, quadri e arredi preziosi, mentre il suo esterno consiste in 9 ettari di giardino storico, punteggiato da statue e alberi secolari. Il tutto è a sua volta immerso nella verde campagna veneta. L’edificio ha anche un forte interesse storico: negli anni della Grande Guerra ospitò vari comandi italiani, nonché re Vittorio Emanuele III durante la battaglia del Solstizio (1918).

  • Villa Emo (Fanzolo).
    Ecco una delle più celebri ville venete palladiane. Costruita nel Cinquecento, dal 1996 è stata inserita dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’umanità. L’armonica architettura è immersa in un grandissimo giardino, e sorge al confine tra l’ampia pianura padana e la fascia pedemontana ai piedi delle Prealpi feltrine. Si distingue per due lunghe barchesse colonnate, che incorniciano la villa, e per un lungo percorso lastricato di pietre squadrate, che conduce all’ingresso. Dagli esterni eleganti ed essenziali, Villa Emo custodisce al suo interno importanti affreschi di Giovanni Battista Zelotti.

  • Villa Priuli (Castello di Godego).
    La villa gode di gran valore per i rapporti spaziali e armonici della sua architettura.
    Essa è sede di un Centro Culturale, della Biblioteca comunale e di un Museo Civico.
    Quest’ultimo, ricco di reperti archeologici, racconta dell’evoluzione della civiltà nel territorio. Inoltre, la villa è decorata all’interno da un vasto ciclo di affreschi di Paolo Piazza di Castelfranco, pittore del XVII secolo.

  • Castelfranco Veneto.
    Anche questo suggestivo borgo, meta finale, merita una visita. La prima cosa che colpisce sono le imponenti mura, da cui sorge tra le altre la Torre dei Morti, tutte circondate da un fossato e da un prato verdeggiante. Addentrandosi nel centro storico si trova il Duomo Santa Maria Assunta e San Liberale, un vero e proprio scrigno di opere d’arte: attribuite a Palma il Giovane, Paolo Piazza, Giovanni Battista Ponchini e Giuseppe Bernardi.

La più nota e capace di attrattiva è la Pala di Giorgione: dipinto ad olio cinquecentesco che cattura lo spettatore in un forte coinvolgimento emotivo.
Vi è poi il Museo Casa Giorgione (Casa Pellizzari) che, facendo respirare un’aria antica, conserva preziosi oggetti e ricostruzioni architettoniche capaci di raccontare la vita di Giorgione. La visita è piacevole in tutto il centro storico, nelle piazze e lungo le mura.

Informazioni utili e curiosità

È bene concludere con qualche informazione utile e curiosità sul radicchio e la sua Strada, così da dare più valore all’esperienza e viverla in modo consapevole.

  • L’itinerario è percorribile da tutti, anche dai meno esperti: non vi sono particolari difficoltà, dislivelli faticosi o terreni scoraggianti. Infatti è frequentata anche da famiglie e bambini.

    La Strada del Radicchio è inoltre accessibile tutto l’anno, anche perché presenta diverse zone ombreggiate o comunque ripari utili.

  • Il percorso è segnalato tramite appositi cartelli, che indicano l’itinerario da seguire. Ad essi sono abbinate segnaletiche informative in prossimità di punti d’interesse naturale, culturale ed ambientale.

    Ovviamente sono segnalate anche le cantine di aziende singole ed associate, nonché le produzioni tipiche agroalimentari ed artigianali.

  • Il progetto che ha originato la Strada del Radicchio ha un obiettivo ben definito: la promozione territoriale ed enogastronomica del Veneto, in cui il Radicchio trevigiano è il protagonista indiscusso. Vista la sua centralità, ecco quindi qualche informazione e curiosità a riguardo.

    Il Radicchio trevigiano IGP, per essere autentico, deve provenire dall’area tipica posta fra le province di Treviso, Padova e Venezia. Inoltre, dev’essere ottenuto secondo la tradizionale tecnica di forzatura ed imbianchimento.

    Quest’ultima, che ha reso possibile la trasformazione dell’amara cicoria in pregiato radicchio, si ritiene attribuibile ad un preciso fatto storico: il vivaista Francesco Van De Borre, occupandosi di un giardino all’inglese nella trevigiana Villa Palazzi, avrebbe importato la tecnica dal Belgio.

    Ad ogni modo, l’autentico Radicchio trevigiano è riconoscibile per caratteristiche come: forma allungata, foglie compatte, presenza di una parte di radice.
    Le foglie hanno un colore rosso vinoso, con la costa dorsale bianca e spessa.

  • Un’altra curiosità: il Radicchio Rosso di Treviso e quello Variegato di Castelfranco sono stati i primi ortaggi in Europa ad essere insigniti del marchio di qualità dell’Unione Europea IGP.

  • La Strada del Radicchio è percorribile indipendentemente o con il supporto di guide Per chi preferisse affidarsi a queste ultime, l’apposita Associazione della Strada del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco propone itinerari turistici, nonché deliziose ricette.

Nel comune di Scorzé (provincia di Venezia), la frazione Rio San Martino è sede dell’annuale e importante Festa del Radicchio. Il luogo si popola di stand enogastronomici, mostre-mercato del Radicchio di Treviso precoce e tardivo, concerti musicali di vario genere, cene a tema, spettacoli variegati.