La ciclabile del Piave: dalle Dolomiti al mare in 220km

La ciclabile del Piave si snoda dalle Dolomiti fino al mare, con un percorso di 220 km all’insegna della scoperta. È infatti la giusta occasione per conoscere la bellezza veneta, declinata in posti naturalistici, storici, culturali e architettonici. Per vivere al meglio l’esperienza è consigliabile conoscere l’itinerario, i luoghi d’interesse che accompagnano il percorso e le informazioni che possono rivelarsi utili.

Itinerario

L’itinerario della ciclabile del Piave segue il corso dell’omonimo fiume, partendo dalle sue sorgenti in provincia di Belluno e giungendo fino al mar Adriatico, nei pressi di Jesolo.

Il grande protagonista è il Piave, le cui acque congiungono la montagna al mare, rappresentando il filo conduttore che unisce due siti Patrimonio dell’Unesco, le Dolomiti e la Laguna Veneta, attraversandone un terzo, le Colline del Prosecco.

L’itinerario, lungo complessivamente 220 km, è ideale tanto per gli amanti della bicicletta quanto per chi preferisce una passeggiata a piedi. È inoltre percorribile:

  • Sia risalendo che discendendo il Piave.

  • Nella sua interezza, selezionando solo alcune tappe o seguendo itinerari a tema.
    Tra questi vi è quello della Grande Guerra, delle ville, dei musei, di castelli, chiese affrescate e abbazie.

L’itinerario può essere suddiviso in tre tratte principali, ognuna relativa ad una diversa provincia veneta che viene attraversata:

  1. Tratta in provincia di Belluno
    In provincia di Belluno la ciclabile si estende per 110 km totali. Si parte da Belluno per arrivare nei pressi di Lentiai, passando per comuni come Sedico, Trichiana e Mel. Questo tratto è quasi totalmente pianeggiante, con un dislivello massimo di 248 metri: fattore che consente la percorribilità anche ai ciclisti meno esperti.

    Questa prima parte della ciclabile del Piave si snoda tra borghi, chiese affrescate, ville e musei che consentono già di assaporare la bellezza del territorio veneto.

  2. Tratta in provincia di Treviso
    In provincia di Treviso la ciclabile si estende per 90 km totali. Da Lentai si prosegue verso Valdobbiadene, per poi raggiungere Susegana.

    In questo tratto si percorre parte della Strada Alta del Prosecco, che si snoda tra vigneti e colline verdeggianti. Anche stavolta il dislivello non è eccessivo: si tratta di circa 220 metri.

    Questa parte della ciclabile del Piave svela la bellezza naturalistica della zona, che si sposa con punti d’interesse storico e culturale.

Tratta in provincia di Venezia
In provincia di Venezia la ciclabile si estende per 20 km totali. Da Susegana si procede verso Musile di Piave, per poi continuare in direzione Jesolo.
 Il percorso di questa tratta finale è ancor meno impegnativo. Non essendoci particolari pendenze o fondi sconnessi, la tranquilla pedalata consente di godere del paesaggio circostante.

Questo tratto della ciclabile è accompagnato dalle acque del Piave che, avvicinandosi al mare scorrono man mano più pacatamente, invitando ad una rilassante contemplazione.

Luoghi d'interesse

Lungo la ciclabile del Piave si snodano vari luoghi d’interesse.

Già il Piave è di per sé ricco di significato, in quanto simbolo di una parte importante della storia italiana: considerato Fiume Sacro alla Patria, fu teatro di grandi guerre e del successo di Venezia nel ‘400 e ‘500.

Il Piave rappresenta il collegamento tra le terre del nord e quelle del sud, segnando il passaggio dal microclima artico a quello mediterraneo. Rappresenta l’unione tra la biodiversità alpina e quella lagunare che, nonostante la loro diversità, sono generate dallo stesso fenomeno: le Dolomiti derivano infatti dall’interazione tra il mare e la terra esattamente come la laguna, nata dai sedimenti provenienti dal bacino alpino, modellati nel tempo dalle correnti marine.

Anche i luoghi di interesse che si incontrano lungo la ciclabile sono ricchi di significato storico-culturale, oltre che naturalistico. Partendo da quelli in provincia di Belluno, che regalano una vista mozzafiato sulle Dolomiti, i principali sono:

  • Chiesa della Santa Croce (frazione Pialdier, Trichiana)
    La chiesetta ospita nella cappella laterale un preziosissimo affresco, risalente al XVI secolo e realizzato dal pittore Paris Bordon. Egli fu allievo del noto Tiziano Vecellio, pittore rinascimentale originario di Pieve di Cadore.
  • Chiesa Arcipretale di Santa Maria Assunta (Lentiai)
    Dichiarata Monumento Nazionale nel 1880, la chiesa racchiude importanti testimonianze artistiche. Tra di esse le opere di Cesare Vecellio (zio del suddetto Tiziano), i cui affreschi arrivano ad adornare anche il soffitto cassettonato in legno, donandogli un fascino incredibile.
  • Castello di San Girolamo (Quero)
    Chiamato anche Castelnuovo, il complesso fortificato risale al XIV secolo. Toccato dalla distruzione della Grande Guerra, fu bombardato nel 1917 e successivamente ristrutturato. La struttura, completamente in pietra, conserva un grande arco nel corpo centrale. Un tempo esso si chiudeva con due porte e due ponti levatoi, oggi è ancora affiancato da due massicce torri di diversa altezza.

Proseguendo con la seconda tratta, i principali luoghi d’interesse in provincia di Treviso sono:

  • Strada del Prosecco (Valdobbiadene e Conegliano)
    La ciclabile del Piave intercetta questo itinerario naturalistico e molto caratteristico della regione veneta. Si tratta dei vigneti da cui ha origine il Prosecco, che si snodano tra colline verdeggianti, piccoli borghi, casolari e cantine.
  • Abbazia Benedettina di Santa Bona (Vidor)
    L’abbazia benedettina ha origini medievali e rappresenta un punto di riferimento storico della zona. Si trova incastonata nel verde delle campagne: un’area naturale chiamata Palù, che costituisce un’importante riserva di biodiversità di flora e fauna. La sua preservazione fino ad oggi si deve alle opere di bonifica degli allora monaci benedettini.
  • L’Isola dei Morti (Moriago della Battaglia)
    Ecco uno dei luoghi legati indissolubilmente alla Grande Guerra: gli ultimi giorni di ottobre (1918) si tenne qui la battaglia che portò alla sua fine. Il nome del luogo deriva proprio da quelle giornate: corpi di soldati caduti in battaglia ricoprivano l’intera superficie di quello che oggi è un meraviglioso giardino.

 

  • Oasi Fontane Bianche (Fontigo, Sernaglia della Battaglia)
    L’area naturalistica deve il suo nome all’acqua che sgorga da numerose risorgive incontrando i sassi bianchissimi della zona del Piave. La flora locale include orchidee, olivelli spinosi e salici bianchi, mentre la fauna si caratterizza per uccelli migratori come il martin pescatore, il germano reale e l’airone cenerino. Uno spettacolo tutto naturale, tra i più belli del medio Piave!
  • Santuario dei Santi Vittore e Corona (Anzù, Feltre)
    Il complesso architettonico si trova a quota 344m, incastonato tra i monti che fanno da sfondo, e fa parte dei Monumenti Nazionali Italiani. La basilica è un autentico gioiello del romanico e porta chiari segni di influenze armene ed orientali. Gli interni sono completamente affrescati (XII-XV secolo) con opere di età ottoniana, di scuola giottesca e di allievi di Tommaso da Modena.
  • Castelli di Collalto e San Salvatore (Susegana).
    Il castello di Collalto, luogo di storiche leggende, conserva tra gli alberi e le colline i resti della torre, parti delle mura e la porta principale. Il castello di San Salvatore si erge imponente sulla città di Susegana e si attesta come uno dei più estesi d’epoca tardomedievale.
  • Museo Jonathan Collection – Aerei Storici Famosi – O.N.L.U.S. (Nervesa della Battaglia)

Si tratta di un museo aeronautico storico, unico nel suo genere: si trova all’interno di un hangar risalente alla Grande Guerra e conserva aerei d’epoca originali. È possibile assistere ad alcuni spettacoli aerei che fanno rivivere l’atmosfera dei primi del ‘900.

Vi è infine la terza e ultima tratta, nella provincia di Venezia, dominata da aree bonificate che hanno reso la zona abitabile e visitabile.
In questo tratto è possibile ammirare:

  • Chiesa di San Mauro Martire (Noventa di Piave)
    Anch’essa reduce dai bombardamenti della Grande Guerra, conserva molte opere di grande valore. Tra di essi la Croce Astile, risalente alla fine del XIV secolo e considerata uno dei tesori d’arte di maggior pregio artistico del Veneto. Ad essa si aggiungono affreschi, dipinti e opere sacre in tutto il loro valore.
  • Monumento al Piave (Musile di Piave)
    A pochi metri dal ponte che si erge sul Piave, nascosti dalla rigogliosa vegetazione, si trovano due monumenti commemorativi delle battaglie lì combattute durante la Grande Guerra. Si tratta di blocchi di pietra d’Istria alti circa 5 metri e spessi 80 cm, risalenti al 1934.

Parco fluviale (Fossalta di Piave)
Fiori selvatici, scoiattolini e alberi ombrosi circondano il fiume. La natura tranquilla bagna le rive del Piave e concede un po’ di relax.

Informazioni utili

Infine, ecco alcune informazioni utili a valorizzare l’esperienza e ad arrivarci preparati:

  • La ciclabile del Piave non presenta particolari difficoltà: è prevalentemente pianeggiante, con poco dislivello, ed è percorribile anche dai meno esperti. Dunque è adatta non solo per i ciclisti che cercano la prestazione agonistica e un’esperienza adrenalinica, ma anche per coloro che amano pedalare in tranquillità assaporando la bellezza circostante.

  • Per chi preferisse, vi è la possibilità di ricorrere a guide locali che accompagnano durante il percorso e organizzano visite ai luoghi d’interesse.

  • Indumenti e attrezzature utili: è consigliabile indossare occhiali da sole sportivi, casco e abbigliamento comodo. Potrebbe rivelarsi utile un kit riparazione gomme, facile da trasportare, così da evitare intoppi durante il lungo tragitto.

  • Lungo la ciclabile del Piave si trovano diversi agriturismi e aziende agricole in cui è possibile assaporare le specialità locali e concedersi una pausa ristorativa. Non mancano formaggi di ogni tipo, miele, noci e ovviamente il noto Prosecco.

  • Se ci si trova nella provincia di Belluno tra la seconda e la terza settimana di ottobre, è interessante prendere parte alla mostra-mercato Mele a Mel. Più di 100 espositori popolano il piccolo comune, proponendo bevande e pietanze a base di mele locali. I proprietari di ville e palazzi antichi del centro storico aprono i propri cortili, consentendo d’immergersi in un’atmosfera suggestiva. I giochi di una volta e gli antichi mestieri animano Mel ricreando l’ambiente del suo passato.