La Greenway del Sile: in bici da Treviso a Jesolo

La Greenway del Sile è un percorso ciclo-pedonale che segue il corso del Sile: il fiume di risorgiva più lungo d’Europa. L’esperienza di percorrerla in bici, da Treviso a Jesolo, svela grandi meraviglie naturali e storiche del Veneto. Si tratta di uno dei percorsi più apprezzati dagli amanti dei viaggi green, per cui vale la pena conoscerlo meglio!

PARTENZA: Treviso

ARRIVO: Jesolo

DIFFICOLTÀ: facile

FONDO: prevalentemente sterrato

SEDE PROTETTA: 87% del tracciato

FRUIBILITÀ: tutto l’anno

TEMPO: 05:01 ore con velocità media 12,7 km/h

LUNGHEZZA: 52 km da Treviso a Jesolo Paese. Da lì altri 2,5 km fino a piazza Drago (Jesolo Lido) o 11 km fino alla foce del Sile (Cavallino).

Itinerario della Greenway: da Treviso a Jesolo

Per percorrere in bici la Greenway del Sile, è utile conoscerne l’itinerario e avere una guida del percorso che conduce da Treviso alla località balneare di Jesolo: il Lido di Jesolo e/o quello del Cavallino.

La Greenway segue il corso del fiume Sile, che sorge tra Casacorba di Vedelago (TV) e Torreselle, frazione di Piombino Dese (PD). Il suo corso prosegue fino alla periferia sud-ovest di Treviso, da cui parte l’itinerario:

  1. Il percorso in bici inizia dalla Restera del Sile: la riva che anticamente veniva impiegata per trainare, con bestie da soma, le barche cariche di merci.

    Precisamente, la partenza è il Parcheggio Porto di Fiera di Treviso.
    Da qui, prendendo la Stradella interna C, si giunge su via Alzaia: siamo sulla riva sinistra del Sile.

  2. Da via Alzaia bisogna proseguire tenendo il fiume a destra, fino a giungere in una zona d’interesse archeologico che ospita grandi edifici dei mulini. A questo punto si passa sotto la tangenziale.

  3. All’altezza dell’isola di Villapendola, vi è uno stretto ponte in pietra sulla destra.
    Dopo quest’ultimo, bisogna girare a destra e poi a sinistra per imboccare via Tappi.

  4. Il percorso conduce al Lago Verde, superato il quale è visibile sulla destra un ponte in legno che porta al Cimitero dei Burci. Da qui si dipanano delle passerelle in legno: attenzione, è necessario scendere dalla bici e percorrere a piedi questo tratto paludoso!

  5. Superato tale step, si torna sull’argine per giungere nei pressi di Casier: il primo paese bagnato dal fiume dopo Treviso. L’itinerario della Greenway conduce al caratteristico porticciolo, adiacente alla piazza.

  6. Appena oltre, proseguendo lungo l’argine, si arriva ad un breve tratto della ciclabile con l’acqua da entrambi i lati. Qui il paesaggio è impreziosito da numerose Ville Venete, ben visibili sulla riva.

  7. Poco dopo aver superato il ponte autostradale, vi è un breve tratto che costringe ad abbandonare l’argine. Bisogna infatti percorrere la SP67, per poi riprendere la pista ciclabile a Lughignano.

  8. Questa riprende su sterrato fino a Villa Mantovani Orsetti e prosegue su asfalto per via Rivalta, via Vicinale e infine via Belvedere.

  9. Ci si ritrova a Casale sul Sile, dove la pista attraversa il fiume e passa sulla riva sinistra, proseguendo per alcuni chilometri in direzione sud. È uno dei tratti della Greenway del Sile più apprezzato, grazie ad anse e vegetazione che rendono il percorso molto suggestivo.

  10. La pista ciclabile giunge a Musestre, frazione di Roncade. Qui si incontra la Torre di Eberardo: ciò che rimane di un castello medievale costruito per mano longobarda.

  11. Passando per l’Oasi di Trepalade, il percorso della Greenway conduce nell’abitato di Pontegrandi: antica foce del fiume Sile fino alla creazione del “taglio” per mano veneziana nel 1683.

  12. Attraversata la chiusa, la ciclabile entra sulla gronda lagunare: bisogna percorrere un rettilineo di 11km fino a Caposile, giungendo nei pressi di un ponte di barche.

  13. Per arrivare a Jesolo, si svolta a destra circa 200m prima del ponte: s’imbocca una strada bianca di recente realizzazione che segue le anse del fiume per circa 6km. Questo tratto offre una splendida vista sulla laguna e termina con i resti dell’antica torre del Caigo.

  14. Qui la pista ciclabile si interrompe: per arrivare a Jesolo Paese bisogna percorrere 4 km lungo la viabilità ordinaria.

Giunti nel centro di Jesolo, attraversato il fiume sul ponte pedonale, si trova la rete ciclabile urbana. Percorrendola si giunge a Jesolo Lido o Cavallino.

Informazioni utili e consigli

Per percorrere in bici la Greenway del Sile e assicurarsi la migliore esperienza, è utile qualche consiglio ed informazione aggiuntiva:

  • La ciclabile è tutta in piano e non attraversa strade ad elevata percorrenza. Si tratta prevalentemente di zone naturali, interrotte saltuariamente da qualche tratto su strade asfaltate. Quest’ultime sono comunque poco frequentate dalle auto e non presentano particolari pericoli. Chiaramente, è sempre importante far attenzione in ogni caso.

  • La ciclabile da Musestre in poi è prevalentemente priva di alberi e vegetazione utile a dar riparo. Dunque, soprattutto nella stagione estiva, è importante considerare questo fattore e ripararsi dal sole: è consigliabile indossare un cappello e occhiali da sole.

  • Prima di arrivare a Jesolo, nei pressi di laguna e campagna, si possono incontrare molti moscerini. Anche stavolta, e soprattutto nei mesi più caldi e umidi, è consigliabile dotarsi di occhiali da sole ed eventualmente repellente.

Terminato il percorso, nelle giornate più calde è una buona idea fare un tuffo a mare e concedersi un po’ di relax nella zona balneare di Jesolo. Allora perché non portare con sé un costume da bagno ed un asciugamano?

Luoghi di interesse lungo la Greenway

Percorrendo in bici la Greenway del Sile, si ha l’opportunità di incontrare molti luoghi di interesse: vale la pena conoscerli per apprezzare ulteriormente l’esperienza, concedendosi una piccola visita alla scoperta di posti naturali e storici.

  • Restera del Sile
    Come detto, si tratta della riva in passato impiegata per trainare barche colme di merci. È un suggestivo scorcio di natura accompagnato dallo scorrere del fiume, dov’è possibile incontrare cigni, rondini e anatroccoli.

  • Isola di Villapendola
    È raggiungibile attraversando uno stretto ponte in pietra. Costeggiando il Sile Morto, tra una rigogliosa vegetazione, è possibile fare il giro dell’isola e goderne la bellezza.

  • Cimitero dei Burci
    Si tratta di un sito archeologico all’interno del Parco naturale regionale del fiume Sile. Quest’area paludosa, attrezzata con passerelle da percorrere a piedi, rivela tra i canneti i relitti dei burci: imbarcazioni in legno per il trasporto merci utilizzate fino agli anni ’70. Oltre alla testimonianza del commercio di un tempo, si possono osservare oche, papere, tartarughe e cigni che ormai abitano nel luogo.

  • Casier
    È il centro cittadino in cui si trova il Cimitero dei Burci suddetto. Nei dintorni della sua piazza, addossato ad un muro, è possibile osservare un idrocronometro: un orologio che utilizza come fonte d’energia l’acqua del Sile. Inoltre dalla piazza stessa è possibile godere di un’ampia veduta delle anse del fiume e del porto sul Sile.

  • Chiesa di Lughignano
    La Chiesa di San Martino a Lughignano ha origini antiche: longobarde o carolinge. Della struttura originale rimangono ancora oggi l’abside romanica e il campanile, in stile lagunare. All’interno è presente un Crocifisso cinquecentesco ben conservato sul lato destro del presbiterio.

  • Villa Mantovani Orsetti
    Dall’aspetto neoclassico ottocentesco, la Villa veneta è al centro di una tenuta agricola con un giardino meraviglioso.

  • Casale sul Sile
    La Chiesa parrocchiale dell’Assunta, risalente al ‘700 e posta nei pressi del fiume, si distingue per rilevanza artistica. Tra i preziosi affreschi vi è quello sul soffitto di Giandomenico Tiepolo. Adiacente alla chiesa, è ancora visibile la storica canonica, una delle più antiche Ville casalesi (XVI sec.).

  • Musestre.
    Qui si trova la Torre di Eberardo, rovina storica del castello longobardo risalente al IX secolo. Visti gli intensi rapporti commerciali dell’epoca, la torre fungeva da dogana veneziana.

  • Oasi di Trepalade.
    In quest’oasi naturale è possibile osservare la flora e la fauna tipiche del luogo, la boscaglia ripariale e il bosco idrofilo. Tra la vegetazione spontanea e rigogliosa vivono tantissimi uccelli, insetti, rettili e anfibi.

  • Torre del Caligo.
    Risalente al periodo altomedievale, si tratta di un antico fortilizio impiegato storicamente come presidio militare. Veniva usato per far pagare i pedaggi a chi voleva entrare in laguna.

A questo punto non rimane che godersi la pedalata!